Avete presente il concetto del “come tu mi vuoi”? Ebbene, con l’arrivo della nuova Kuga, Ford lo ha applicato in pieno ad una Suv crossover. Sia fuori che dentro.
Come? Ascoltando i possessori del vecchio modello e i potenziali nuovi clienti, per capire e interpretare le loro esigenze e i loro desideri. Ed è venuta fuori la “new” Kuga.
Or bene che c’è di nuovo? Si parte dal look. Il design esterno è firmato dall’italiano Claudio Messale. Linee dinamiche e slanciate, frontale corposo con mascherina a doppia bocca (sottile sopra, di grande respiro sotto), fari importanti che vanno anche ad abbracciare i parafanghi, cofano nervato che introduce ad un parabrezza molto inclinato, ampio e aerodinamico. Fiancata slanciata, sottolineata da due nervature che fanno “effetto cuneo”, accentuato dal taglio delle finestrature che va a rastremarsi verso la parte posteriore. E la coda con il portellone, anche lui con nervature, che ne sottolineano i muscoli, così come le luci di posizione che scivolano sui parafanghi. Con una linea d’insieme che, grazie anche all’andamento del padiglione “a scendere” verso la parte posteriore, è di consistente sportività.
E per gli interni? Look moderno ben congeniato a quello esterno, plancia strutturata, strumentazione d’impronta sportiva, consolle centrale consistente, corredata del display multifunzione al servizio dell’impianto audio con Cd/Mp3, del navigatore satellitare, della telecamera di manovra posteriore e della visualizzazione del funzionamento della trazione.
Di serie, ovviamente, il sistema di entrata in vettura chiave in tasca e di avviamento a pulsante (Key e Hand Free), il climatizzatore automatico bi-zona ed il portellone, apribile elettrico anche “con i piedi” perché prevede un pratico comando a sensore sotto il paraurti. Inoltre la Kuga può contare sul Sync, che è il sistema multimediale di intrattenimento e assistenza, comandabile a voce, che ha pure varie funzioni dedicate alla sicurezza poiché, in caso di necessità o di incidente, può chiamare in automatico i servizi di emergenza.
Tra gli optional irrinunciabile, infine, vi è il Driver Assistence Pack, anche lui indirizzato alla sicurezza, che include il controllo automatico degli abbaglianti, l’attivazione della frenata automatica in città, il controllo del livello di attenzione del conducente, il monitoraggio dell’angolo cieco (BLIS), il riconoscimento dei segnali stradali (inclusi i limiti di velocità), l’assistenza alla guida per il mantenimento della carreggiata.
Motore e tecnologia
Tre i motori, a 4 cilindri, 16 valvole DOHC, disponibili per le versioni 4×4: il benzina 1.6 litri EcoBoost da182 cv e i due diesel Duratorq 2.0 Tdci da 140 cv e 163 cv. Tutti abbinati alla trazione integrale intelligente Awd, a controllo elettronico, con ripartizione proporzionale della coppia ai ponti e sistema “torque vectoring control” per il controllo dello slittamento tra ruota e ruota. Cambio manuale a 6 marce per il Tdci da 140 cv, alternativa tra il manuale e l’automatico Powershift a 6 rapporti per il Tdci da163 cv e solo automatico per il benzina da 182 cv. Gli altri aspetti tecnici sono la struttura a scocca portante, di nuova progettazione, le sospensioni a ruote indipendenti, l’impianto frenante con Abs, Ebd e tanta elettronica di servizio, nonché lo sterzo con servoassistenza elettrica.
Alla Guida
Per la prova, in occasione della presentazione internazionale in Spagna, a Valencia, la scelta è caduta sulla versione motorizzata con il Tdci da 163 cavalli, abbinato al cambio automatico Powershift a sei rapporti.
S’inizia con un bel tratto di superstrada, con traffico intenso ma scorrevole. La Kuga è malleabile e con il cambio in automatismo totale si lascia ben gestire. Riprende con buona progressione dai regimi più bassi, quando si verificano gli stop & go che spezzano il flusso del traffico, ma sa essere anche pronta quando occorre accelerare per un sorpasso deciso. Nel traffico intenso si apprezzano sia le segnalazioni del BLIS, che avverte con un segnale nel retrovisore che stanno arrivando vetture da tergo, sia il sistema che segnala lo sconfinamento dalla corsia di marcia.
Si passa poi al misto. E qui le strade tortuose, decisamente strette, con molti saliscendi e tante curve a semicerchio e controcurve, richiedono una corretta impostazione di guida. La vettura corica poco, anzi quasi niente, l’impostazione è precisa con un buon lavoro dell’elettronica nel distribuire la coppia motrice tra davanti e dietro, ottimizzando la tenuta di strada. Importante il supporto del “torque vectoring” che, agendo e rallentando le ruote all’interno, aiuta molto nelle curve di maggior impegno. Se poi si esagera, si può contare sul pronto intervento dell’Esp nel riportare la vettura sulla corretta via.
Non rapidissimo ma preciso il cambio robotizzato a doppia frizione Powership per l’inserimento manuale delle marce. Occorre però fare un po’ di abitudine alla particolare levetta a due posizioni (+/-), sistemata sul lato destro dell’impugnatura, che si deve manovrare con il pollice per cambiare i rapporti.
Ma il fuoristrada? La Kuga Suv è come tale si comporta, ma con buona predisposizione ad affrontare percorsi di un certo impegno. Si è infatti mossa con disinvoltura su uno lungo sterrato collinare a mezza costa, parecchio sconnesso, con sassi, buche, dossi e solchi vari. Altrettanto bene si è comportata all’interno di una cava dismessa tra passaggi in laterali, twist e diverse pendenze. Ma ne riparleremo.
SCHEDA TECNICA
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