Gli pneumatici sono fondamentali per qualsiasi automobile. Lo sono ancor più e a maggior ragione in fuoristrada. Normalmente i 4×4, Suv inclusi, adottano di serie pneumatici polifunzionali fatti apposta per cavarsela adeguatamente sia sull’asfalto che sulla maggior parte dei fondi a scarsa. Ma forse non tutti sanno che per ogni situazione e per ogni tipo di terreno ci vorrebbe una gomma diversa, tenendo conto del tipo di utilizzo che si fa del veicolo.
Più strada che fuoristrada
Se l’off road non è il vostro forte e, a parte qualche leggero sterrato, viaggiate soprattutto su asfalto, allora scegliete una gomma che vi assicuri un’ampia superficie di contatto con la strada. Per questo motivo il battistrada deve essere poco scolpito e il disegno di tipo drenante (contro l’aquaplaning).
Gli All Terrain
Magari in fuoristrada ci andate spesso, ma non più di tanto e soprattutto senza affrontare grandi imprese: un po’ di fango, qualche gita in campagna e lunghi trasferimenti su asfalto. Ebbene il vostro pneumatico dovrà avere un disegno marcato, ma non troppo e, in ogni caso, molto articolato e regolare, meglio se con una mescola abbastanza resistente. Così potrete “graffiare” il terreno e allo stesso tempo aderire alla strada senza grandi problemi.
Neve e ghiaccio
Gli pneumatici invernali hanno i tasselli piuttosto consistenti e ben distanziati, un po’ come quelli da off road. Inoltre hanno una mescola a base di silice, che contrasta gli effetti del freddo sulla gomma, e una fitta rete di lamelle che hanno un effetto adesivo sul ghiaccio e consentono di mantenere la giusta aderenza sui fondi scivolosi.
Erba e fango
L’ideale, per questo tipo di situazione, è una gomma molto scolpita, con i blocchi ben proporzionati (soprattutto in corrispondenza della spalla). Nel caso specifico del fango, meglio ancora se la mescola è morbida e la sezione del battistrada stretta.
Sabbia
Se avete pianificato un raid nel deserto, non dimenticate di montare quattro pneumatici a sezione larga, con un disegno abbastanza semplice e scanalature non troppo profonde (così eviterete di scavare nella sabbia). La mescola? Morbidissima!
Roccia
Vi divertite a scalare le montagne? Allora procuratevi delle gomme che, prima di tutto, siano molto resistenti, soprattutto nella zona dei fianchi. Inoltre una tassellatura molto incisiva vi aiuterà ad “artigliare” le asperità della roccia.
Come ottenere il meglio in off road
Partendo da un presupposto imprescindibile, e cioè che il sottogonfiaggio degli pneumatici è sempre una pessima abitudine (anche perché vanno rispettate le indicazioni di pressione indicate sulla carta di circolazione del mezzo), c’è da dire che in alcune situazioni particolari della guida in fuoristrada può aiutare ad affrontare i tratti più impegnativi. Difatti un piccolo abbassamento della pressione aumenta la superficie di contatto al suolo e aiuta ad assorbire gli urti.
Ad esempio sulla sabbia o nel fango il sottogonfiaggio aiuta il galleggiamento. Superato il momento “difficile”, però, riportate immediatamente la pressione al valore prescritto!
Un altro consiglio utile? Evitate i pattinamenti prolungati quando ci sono le ridotte inserite, altrimenti rischierete di sfregare troppo la gomma sul terreno e, quindi, di danneggiarla.
Manutenzione in primo piano
Non dimenticate mai di effettuare periodicamente le seguenti operazioni:
Controllate la pressione una volta al mese, o più spesso se andate in fuoristrada. Dovrete farlo “a freddo”, e cioè nei primissimo metri di strada. Se, invece, avete già percorso 2 o 3 km, allora aggiungete 0,3 bar alla pressione consigliata.
Il codice della strada impone che il battistrada sia profondo almeno 1,6 mm:
controllatelo attraverso gli “indicatori di usura” (i tasselli affogati nei canali principali, che devono essere al di sotto del livello del battistrada) oppure, per una verifica più precisa, con il profondimetro calibrato.
Passate la mano sul battistrada e sui fianchi (anche nella parte interna), per verificare l’eventuale presenza di danni: se notate rigonfiamenti o lacerazioni, la gomma va sostituita.
Ogni 7.000/8.000 km effettuate la “rotazione” tra l’asse anteriore e quello posteriore con pneumatici dello stesso lato e con lo stesso senso di rotolamento.
A partire da 5 anni dal montaggio, oppure dopo 8/10 anni dalla data di fabbricazione (la trovate nelle ultime quattro cifre del codice DOT, impresso sul fianco, che indicano la settimana e l’anno di produzione), fate controllare gli pneumatici da un gommista almeno una volta all’anno
pneumatici usurati
controllo con il profondimetro
indicatori di usura
controllare la presenza di rigonfiamenti e lacerazioni
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