In Grecia con il Registro Italiano Land Rover
Viaggio attraverso le sensazioni e le vestigia di una storia millenaria che i 4×4 aiutano a leggere in modo diverso
Una Grecia diversa, non quella delle spiagge bianche e del mare cristallino, ma quella arcaica, selvaggia, spesso impervia, da vero off road. Questa la sfida, lanciata dal Registro Italiano Land Rover, Una sfida che, nonostante la crisi economica greca e la situazione contingente, ben 23 equipaggi di soci hanno accettato. Eterogenea la carovana all’appuntamento al porto di Ancona con tutto il meglio della produzione Land: dai Defender ai Discovery, alle Range Rover Sport, ai, Freelander, con persino due Evoque. Lo sbarco è a Igoumenitsa, accogliente cittadina greca affacciata sullo Ionio, importante crocevia per raggiungere l’Albania o inoltrarsi verso la Grecia settentrionale, fino a Bulgaria e Turchia. Proprio questa la rotta prevista dal “Land Rover Tour Grecia 2013” per risalire verso la Tessaglia, fino al massiccio del Pindo, catena montuosa che si estende anche in Macedonia e Albania. Un rapido trasferimento su asfalto porta il convoglio sino a Pertouli, dove aspetta la guida greca Spyros che, insieme a Salvo, Massimiliano e Marco, forma lo staff tecnico e di assistenza. Rapido rifornimento e via, iniziando con una bella scalata verso il passo (a quota 2400 m) che non richiede particolari attenzioni ma si rivela un buon training, per gli equipaggi, soprattutto per quelli delle due Evoque e per Valentina e Davide che, alla prima esperienza off road, si sono avventurati nel tour con un’elegante Range Rover Sport (addirittura con ruote da 20”). Superato il passo, tra paesaggi suggestivi, il gruppo giunge a Meteora, incredibile luogo che deve la sua fama alla particolare conformazione fatta di monumentali formazioni rocciose, totalmente avulse dal paesaggio pianeggiante che le circonda. Bastioni di roccia risultato dell’erosione dell’acqua e degli agenti atmosferici per migliaia di anni. In cima a queste torri naturali, quasi inaccessibili, dall’ XI secolo si ritirarono degli eremiti, seguiti poi da monaci, prima in grotte naturali, poi edificando sopra di esse chiese e monasteri. Attualmente soltanto sei di questi complessi sono rimasti integri e una interessante visita a due di loro occupa parte della giornata. Entrando, colpisce subito la sensazione di isolamento che la posizione “sospesa” crea, ma anche l’atmosfera di religiosità della chiesa ortodossa, con le sue pareti totalmente affrescate. Lasciata Meteora, ancora off road! prima con una bella arrampicata, tra suggestivi calanchi, poi percorrendo un greto di fiume serpeggiando in un labirinto di alberi e cespugli, che formano piccoli isolotti, proseguendo infine su un tratturo impegnativo sino a arrivare ad una chiesetta/rifugio per la sosta pranzo al sacco. Quindi di nuovo in marcia, attraversando parte della riserva naturale del Parco Nazionale del Pindo, verso Metsovo, caratteristica località sciistica punto di fine tappa. Un piccolo borgo, curato e grazioso, come quasi tutti i piccoli centri montani della zona, aperti ad un turismo prettamente locale e dove e molto forte il senso dell’ospitalità. All’arrivo oltre ad una pasticceria colma di ogni tipo di dolce tipico, colpisce un ordinato giardinetto, al centro del paese, che presenta due alberi secolari davvero imponenti. E l giorno dopo è ancora tanta natura e tanto off road nel trasferimento verso Monodendri affrontando sterrati segnati dalla pioggie aggiungendo un impegnativo guado di fiume, superato al meglio, con adrenaliniche sensazioni, anche dai neofiti, ben assistiti e consigliati da Salvo e dallo staff del Registro. Nel pomeriggio ecco Monodendri piccolo borgo gioiello recentemente recuperato dopo un periodo di semi-abbandono con caratteristiche casette basse, in pietra locale, e praticamente quasi senza auto. La cena è all’aperto, su una piazzetta nel cuore del borgo, sotto le stelle, raccontandosi e rivivendo le tante emozioni vissute alla guida durante le intense giornate di viaggio. Al mattino, veloce e breve trasferimento verso “l’attrazione” locale: la Gola di Vicos. Un canyon impressionante, con una natura rigogliosa e pareti a picco, per oltre 900 m di quota. Non proprio indicatissimo per chi soffre di vertigini, ma nessuno del gruppo rinuncia godersi lo spettacolare panorama, davvero da togliere il fiato. Sulla strada del rientro in paese c’è ancora l’opportunità per un’altra visita: un piccolo monastero votivo, costruito su uno sperone “appeso” sul canyon, che offre altre emozioni e, per concludere in bellezza… un aperitivo che anticipa il pranzo finale del tour. Un pranzo di commiato tra amici che è anche l’occasione per consegnare le targhe ricordo e soprattutto per assegnare la targa “Spirit Award”. Un’iniziativa, in omaggio al mitico Camel Trophy, introdotta quest’anno nei viaggi del Registro per gratificare l’equipaggio che ha meglio interpretato lo spirito del viaggio. La targa, assegnata con votazione dagli equipaggi stessi, premia Pasquale alla prima esperienza di viaggio con la sua fiammante Evoque! Poi è già viaggio di rientro verso Igoumenitsa. Qui una parte dei partecipanti, (erano previste due formule, opzionali) si imbarca alla volta di Corfù, per regalarsi due giorni di vacanza e relax in un esclusivo resort, affacciato sul turchese di questo mare. Per gli altri di nuovo la traversata, tranquilla, verso Ancona e verso casa. Ma tutti già a pensare a quando, dove e come sarà il prossimo viaggio a… “tutto Land & Range”.
Testo e foto di Fabrizio Bonanni