Test drive: Foton Tunland G7 pick up
L’avevamo promesso alla prima presentazione ed eccoci a raccontare com’è e come va il Foton Tunland G7, pick up cinese, distribuito da Eurasia Motor Company (EMC), entrato a gamba tesa nel mercato italiano, mettendo subito a segno ottimi risultati di vendita. Soprattutto vi raccontiamo del test drive che abbiamo fatto con la versione a cambio manuale, sulla un po’ anche “nostra” pista 4×4 di Palagano, che scorre lungo le rive del fiume Dragone, nell’Appennnino modenese.
Com’è il Tunland G7? Si tratta di un classico pick up, qui nel veicolo di lancio, valorizzato da un brillante colore blu, nonché da un importante wrapping brandizzato 4×4. La versione è la double cab, 4 porte e cassone, 5 comodi posti, con dimensioni di 534x194x187 cm, passo di 311 cm, luce libera da terra di 20 cm, angolo d’attacco di 27,5° angolo d’uscita di 19° e angolo di rampa di 18° (indicativo). Portata utile di 900 kg e capacità di traino di 3000 kg.
Deciso il design con un look personalizzato da vari elementi come il frontale con mascherina nera e logo Foton cromato in evidenza, fanaleria multifunzione, luci diurne DRL, fendinebbia incassati nel bumper, che integra anche la presa d’aria dinamica.
Forte la fiancata, con linea di cintura ben delineata, passaruote bombati, cerchi in lega da 18”, con pneus da 265/60 e le utili pedane laterali d’accesso. Con la parte posteriore monopolizzata dal piano di carico (di 152×158 cm), con portellone a ribaltina, logo Foton in evidenza, fanaleria verticale, paraurti con gradino d’accesso e gancio di traino.
Accoglienza e dotazioni. Nell’allestimento, che è unico e full optional, spiccano dotazioni di livello elevato, soprattutto considerato il prezzo concorrenziale, di soli 31.000 euro chiavi in mano, rapportato alla più qualificata concorrenza.
Di serie si fanno apprezzare il clima automatico, i sedili anatomici in pelle, con gli anteriori riscaldabili e quello di guida regolabile elettrico, nonché il volante multifunzione in similpelle. In evidenza la strumentazione, con due elementi circolari e display a colori da 7”, il sistema di infotainment con touchscreen da 10,25”, l’impianto audio con 6 casse, il sistema di telecamere a 360°, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, una più che ricca dotazione di ADAS per la sicurezza e l’assistenza alla guida, i sei airbag e altro.
Si aggiungono al quadro delle dotazioni i 4 alzacristalli elettrici e la smart key per l’accesso in vettura e l’avviamento chiavi in tasca. Unico optional disponibile la vernice metallizzata a 488 euro.
Al volante. Multiforme l’approccio alla guida: dal traffico urbano all’asfalto più o meno veloce, al fuori asfalto anche di giusto impegno off road. In città, fatto subito l’occhio alle dimensioni, che sono ben valutabili, si va in scioltezza, in punta di acceleratore, con un propulsore piuttosto pronto nell’esprimere potenza e soprattutto nel mettere a disposizione una coppia motrice che esce bassa e sale con valida progressione ed ampio respiro. Il risultato è una guidabilità agile che può contare anche su un cambio manuale a 6 rapporti, secco e preciso negli innesti, e sulla serie di sensori e telecamere che contribuiscono a dare una corretta sensazione degli spazi sia in marcia che in manovra.
Sull’asfalto veloce delle e strade “normali”, così come in autostrada, si fanno apprezzare i 162 cavalli del propulsore che, supportati dai 388 Nm di coppia, consentono sia una guida in assoluto relax e sicurezza, sia una marcia briosa ancorché divertente. Tant’è che, con il contagiri intorno ai 3.000 giri, si viaggia sulle strade di buon scorrimento, a medie di 90/100 km/h, conservando un’adeguata dose di potenza per i sorpassi veloci e le manovre decise.
Altrettanto dicasi per le autostrade dove è possibile mantenere sia una velocità di crociera nei limiti di legge, sia esprimere una guida più dinamica e di soddisfazione, dando di piede sull’acceleratore e giocando con rapide cambiate, per arrivare, quasi senza rendersene conto ai 160 km/h ed oltre. Con giusto rispetto per i tanti, troppi autovelox in circolazione, che consigliano una “risparmiosa” prudenza e una salvaguardia dei punti patente.
E in montagna? Sui percorsi collinari, ricchi di curve, controcurve, tornanti e saliscendi, il Tunland G7 si è espresso, facendosi guidare in scioltezza, sfruttando al meglio le doti di coppia per disegnare le curve, con un equilibrato appoggio a terra. Dando prova di una certa dose di cattiveria motoristica negli allunghi.
Ma come va in fuoristrada? Nello scenario della pista dei Dragone, cara ai fuoristradisti, il pick up Foton si è districato con decisa personalità off road, sfruttando al meglio i suoi potenziali di trazione, particolarmente in motricità 4H e 4L (con rapporti ridotti).
Con le 4 ruote motrici inserite (modalità 4H) il G7 si è messo alle spalle diverse situazioni a fondo sconnesso problematico, con presenza di massi, ghiaietto, scorie sassose e spuntoni. Senza trascurare le situazioni a scarsa aderenza, con abbondante presenza di fango, e i piccoli ma insidiosi guadi melmosi.
Decisamente valido, in ogni circostanza, il trasferimento del grip al terreno e l’appoggio a terra, con ottimo lavoro delle sospensioni, soprattutto nei passaggi in laterale o nelle situazioni di twist accentuato, con significativi stacchi ruota. Tutti passaggi superati anche con il valido lavoro e supporto del differenziale posteriore autobloccante Eaton. Infine l’arrampicabilità che, dopo aver abbinato i rapporti ridotti alla trazione 4×4 (modalità 4L), si è espressa nel superare senza strafare, alcune rampe al limite del 70% e più, ridiscendendo, con disinvoltura e sempre in sicurezza, anche da rampe di pendenza maggiore. Potendo contare su un valido freno motore che in questo turbodiesel 2.0 litri è ben sfruttabile.